Un salto di coscienza

“Credo che al di là di tutto ciò sia la vita, un meraviglioso disegno che non comprendiamo quasi mai, perché siamo soliti considerare il tappeto della parte dei nodi, non dalla parte giusta” (Roberto Vecchioni) Osservando gli avvenimenti dell’umanità, nel nuovo secolo, si può affermare che la situazione necessiti di un certo aggiustamento. Con guerre continue, carestie, epidemie, disequilibri sociali ecc. l’orizzonte non si presenta roseo. Sono agite dinamiche medioevali, con mezzi moderni. Di fatto le modalità sociali sono alquanto primitive, “l’io” reattivo ripete lo stesso processo, vinco io perdi tu, una questione di potere sugli altri, legato all’ego che separa. La fisica quantistica ha dimostrato scientificamente come si è tutti collegati (sebbene non venga divulgata), l’ostacolo “risiede nel fatto che equità e bontà sono problemi morali e non politici” (1). Un salto di coscienza diventa necessario, con azioni che partono dal cuore, dall’amorevolezza e dalla gentilezza, dalla condivisione, senza vivere ogni avvenimento sul piano personale, consapevoli ce ognuno fa il suo meglio. Vedere il verso giusto del “tappeto”, riscoprendo valori umani, al momento caduti in disgrazia o dimenticati, che ci appartengono e se agiti creano pace. La buona notizia è che chi ha compreso il concetto espresso così bene da Vecchioni risulta essere un numero sempre più elevato di esseri umani. Per la trasformazione è necessario usare il cuore, smettendo di vedere l’altro in termini di rivale o da...

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