Qualcosa da eliminare per una migliore convivenza umana: la competitività
“La legge biologica richiede la cooperazione La legge economica richiede la competitività Finché vige un sistema sulla competitività Tra gli esseri umanità il problema della felicità non potrà essere risolto.” (Emilio del Giudice) Si è immersi in una cultura che enfatizza la competitività, partita in campo economico, è praticata nelle relazioni umani in senso più ampio. Secondo questa logica non importa come e con quale intenzione si agisce, non interessa, l’importante è vincere rispetto al “nemico”. La competitività, il cui punto di forza è l’ego, ha una dinamica che porta ad allontanarsi dalle persone, porta alla difensiva e chiusura, muove paura e spesso anche rabbia. L’ego è portatore del dualismo, io e gli altri, vissuti come competitori, quindi da sconfiggere. Il successo, che in sé non è negativo, lo diventa quando si raggiunge a spese di altri, non per capacità, ma con la furberia e/o la menzogna. Accade che nella competitività vengano usati i segreti, per nascondere mosse molto scorrette, pur di raggiungere il traguardo per primi. Ma poi dopo tutti questi escamotages per non apparire per quello che è veramente, la persona in questione, magari vincerà, e circa la sua felicità? In genere si tende ad alzare sempre di più la posta, non è mai abbastanza, ci si allontana sempre di più dalle persone. E’ arduo vivere in questo modo e soprattutto si perde il significato dell’esistenza. La condivisione...
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