Mese: ottobre 2023

Perdonarsi

Chiunque ha uno spazio interiore dove sono parcheggiati comportamenti che non piacciono, a posteriori ci si rammarica, innescando interiormente una lotta con sé stessi, quando il giudizio torna a galla. Questa lotta può bloccare o rallentare il cammino individuale. Si può cambiare quello che è stato? No. Però si può ricavare del positivo. Invece di giudicarsi e perdere opportunità si può fare altro. Perdonarsi. È qualcosa che non è stato insegnato, ma si può imparare in qualunque momento della propria vita. Si può provare compassione per i propri errori, sapendo che si sono fatte azioni in base alla consapevolezza del momento, avendo ben chiaro che il passato non si cambia, ma può offrire la possibilità di azioni nuove e più evolute. Si sceglie di lasciare andare il piangersi addosso o/e il senso di colpa e di passare attraverso a un errore, a un comportamento, a una decisione che non rispecchiano il vero sé. Attraversando questo spazio scomodo, senza nasconderlo “sotto il tappeto” e senza mentirsi, si può cogliere la lezione, proseguendo il proprio cammino più consapevoli e più radicati nella propria esistenza. Il perdono circa i propri comportamenti crea una sostanziale fiducia in sé nel migliorarsi, nell’evolversi, evitando di muoversi nella paura, che può bloccare, chiudere, restringere, facendo perdere le opportunità della vita. Nessuno è perfetto, ma questo implica sapere cogliere dalle esperienze la lezione, di cui ogni avvenimento...

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La dualità

La sensibilità dei cinque sensi fa percepire una realtà illusoria e grossolana, mentre quella in cui si vive è caratterizzata da fenomeni non conosciuti, perché non percepiti. Benché questi eventi più sottili siano stati dimostrati dalla scienza, nella vita quotidiana non si agisce in base a questa conoscenza. La fisica quantistica ha dimostrato che se si prende una particella e la si divide in due, una la si sposta a San Francisco e una resta qui, apportando un cambiamento a una delle due, anche l’altra metà cambia allo stesso modo, senza intervallo temporale, simultaneamente. Ne consegue che sebbene si sia separati fisicamente, c’è una frequenza, non rilevabile dai sensi, che mantiene in connessione le particelle di tutto ciò che esiste. I fenomeni contenuti nel Big Bang, connessi in origine, hanno una frequenza non rilevabile dai nostri sensi che mantiene tutto collegato. Il tutto è uno. Agire nel quotidiano questa scoperta, già conosciuta in tempi antichi da altre culture, cambierebbe molte situazioni nel mondo. Penso che molti conoscano questo detto “un battito di ali di una farfalla procura un tifone dall’altra parte del mondo”. Ricordando questo principio, ogni giorno, le azioni personali avverrebbero con una consapevolezza ben più ampia. Si presterebbe attenzione alle parole e ai pensieri prodotti, le cui frequenze navigano, condizionano non solo la terra ma tutto l’universo. Possono affiorare resistenze al pensiero di una propria responsabilità così...

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