In questi tempi alquanto tormentati si sta dando troppa enfasi alla paura, al timore. Questo atteggiamento dà sempre più adito a chi vuole mettere le persone in questo spazio ristretto. Cosa fare?
Ogni situazione umana può essere vissuta con una chiusura oppure un’opportunità per diventare migliori, dando spazio all’amore e alla compassione verso sé stessi e a chi sta intorno. Questa la scelta migliore per gli esseri umani.
Se si accettano i “graffi” della vita, si trova la soluzione perfetta per ogni individuo. Se non si accettano, si resta in una prigione a cielo aperto, nell’illusione di vivere, in realtà si fanno delle cose; posizione strutturalmente diversa.
Con la consapevolezza si osserva che si vive in una realtà perfettibile, dipende dall’individuo, la cui forza più potente rispetto alla paura è l’amore. L’amore fa spazio e amplia la visione rispetto alle varie possibilità di esperienze da scegliere. L’amore fa vivere in pace perché la vera natura dell’essere umano, dalla nascita, è l’amorevolezza. Il rispetto verso la natura umana permette una convivenza in equilibrio e in pace. Con la pace si vive in armonia.
Impegnarsi in questo senso, senza remore, significa trasformare la cultura della paura e della lamentela, in un’apertura ricca di possibilità nuove. Il tutto nasce dal cuore, per poi passare alla mente per la parte realizzativa, ma la forza appartiene al cuore.
Un esempio realizzato: Adriano Olivetti, che definisco imprenditore umanista. Nella sua fabbrica ingegneri e operai, insieme senza divisioni, potevano usufruire di biblioteche, aree dedicate all’arte, scuole, case e altro, cioè l’azienda come comunità. Lui la gestiva con questa visione: “La fabbrica non può guardare solo al profitto, ma deve distribuire ricchezza, cultura, servizi e democrazia”. Nella sua azienda la remunerazione più elevata non poteva superare di dieci volte quella più bassa
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