Non competere con nessuno, non c’è da dimostrare niente a nessuno.
Non è necessario arrivare dove sono arrivati gli altri.
Ci sono da superare i tuoi limiti.
Sii la migliore versione di te.
Continuiamo il nostro percorso circa il lasciare andare pensieri ripetitivi e che procurano ristrettezza, ampliando lo spazio interiore con esercizi che gentilmente spostano la mente da un’impostazione giudicante e negativa a uno spazio di pensieri gioiosi, e che stimolano la nostra personale creatività. Questa volta, grazie a Louise Hay, parliamo di messaggi negativi e credenze limitanti. Il nostro linguaggio è ricco di frasi fatte che si ripetono e che creano la realtà, si dicono perché tutti le dicono, in realtà non hanno senso, ma sono conosciute e rappresentano un modo un po’ semplicistico per sentirsi in qualche modo riconosciuti e appartenenti ad un gruppo o ad una comunità. I messaggi negativi li conosciamo, sono quelli che ci fanno sentire separati da noi stessi e dal resto del mondo, e che giudicano. Si tratta quindi di riconoscerli e trasformarli in positivo. Il primo passo è riconoscerli; si prende un bel foglio, spazioso, dividerlo in due parti, ed elencare in ognuna delle due colonne le due categorie. Si tratta di fare un po’ di silenzio e portarli a galla, oppure tenere il foglio con sé, e quando li vedete in azione prenderne nota. L’attenzione e l’intenzione sono i due unici elementi utili. Faccio un paio di esempi per focalizzare correttamente le due diverse categorie. Per ciò che riguarda i messaggi negativi in genere sono giudizi che ci sono piovuti addosso, da genitori, amici, insegnanti, parenti, ecc. e che ci facevano sentire che non andavamo bene: “non raggiungerai mai niente nella tua vita”, “non sei abbastanza bella/o”, “stai con i piedi per terra”, “non sei bravo”, “sei troppo vivace”, “non sei abbastanza intelligente” e così via. Per ciò che riguarda le credenze limitanti sono frasi fatte che si trasmettono esattamente così come sono a tutti. Ecco alcuni esempi: “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non quel che trova”, “chi troppo vuole nulla stringe”, “mal comune mezzo gaudio”, “tra il dire e i fare c’è di mezzo il mare”, “il riso abbonda nella bocca degli stolti”. Una volta che si è completato l’elenco, le frasi vengono trasformate dal negativo ad un senso positivo. Ecco come. Un messaggio negativo “non raggiungerai mai niente nella tua vita” “ho abilità personali per creare il mio bene, in modo unico e irripetibile”. Una credenza limitante “tra il dire e li fare c’è di mezzo il mare”, “in silenzio agisco”. In questo semplice rigiro si trova centratura e si rimuovono limiti interiorizzati, trasformando la pensabilità in modo positivo. Più queste accezioni positive si ripetono e più si tengono esposte dove è possibile leggerle più volte, es. in agenda, sul frigorifero, nel borsellino, sulla scrivania, e più sarà marcato lo spostamento della vostra mente, dai limiti negativi ad un senso positivo, migliorando il rapporto interiore con se stessi e con la vita.
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