Dal momento del concepimento la nostra esistenza è caratterizzata dal cambiamento. Il nostro sistema è, come la natura, sempre in movimento trasformativo. Niente resta come il momento precedente. Movimento trasformativo fisico, mentale, interiore. Da giovani studenti il cambiamento e la trasformazione, sono “pane quotidiano”, poi man mano che si cresce questo movimento si affievolisce, per trasformarsi in una sorta di posizione difensiva per ciò che si è raggiunto, a scapito spesso della creatività, ma soprattutto si dimenticano sogni e intenzioni verso aspirazioni desiderate, spesso si perde la curiosità e l’ampliamento di limiti, che la vita ci sfida ponendoceli. Tutto noi abbiamo condizionamenti fin dal’inizio della nostra esistenza, ma ciò non significa rinunciare, significa prendere responsabilità del proprio cammino e migliorarlo evolverlo, ampliarlo. Questo è cambiamento, trasformare quello che riteniamo sia da migliorare o da eliminare nel nostro percorso individuale, usando la sperimentazione. Spesso si teme l’incertezza, percependola come rischio. Sta di fatto che l’esistenza è incerta per definizione, non possiamo prevedere cosa accade fra cinque minuti. E’ un modo molto stimolante, c’è un detto, di non so chi, che recita; “Cosa faresti se tu fossi sicuro di non fallire?”. Il nostro cervello è cablato a favore del cambiamento, è necessario quindi allenare la mente a nostro favore, questo potente strumento, che abbiamo in dotazione dalla nascita. E’ importante essere presenti a quelle che sono le nostre reali intenzioni e perseguirle. Noi, per educazione e cultura, siamo stati abituati a non prestare attenzione a che tipo di pensieri produciamo, e spesso capita che ci ingabbiamo da soli, senza neanche accorgercene. Ciò ci rende restii a incamminarci nella via del cambiamento, perché di fatto siamo sollecitati molto più sulla paura che sul provare a realizzare ciò a cui più teniamo, e non abbiamo la consapevolezza di questo movimento condizionato, lento e preciso. L’alternativa a questo magnifico e potente movimento chiamato cambiamento è l’abitudine, accompagnata dalla non consapevolezza, ad una vita che ci dà una sorta di illusoria sicurezza, dimenticandoci dei nostri più preziosi sogni, aneliti, potenzialità e possibilità intrinseche, a favore di una vita e visione più confortevole e libera dalla paura del futuro. Spaventa di più l’idea di perdere qualcosa di materiale che l’idea di non andare a conoscere
propri spazi interiori e spirituali, sebbene tutti sappiamo che tutto ciò che è materiale non ci seguirà al nostro capolinea; mentre ciò che abbiamo sondato, scoperto, trovato a livello interiore/spirituale, non lo si perde più, inoltre arricchisce il nostro stare qui sulla terra. Questa spaccatura crea una lotta interiore. La nostra natura è amorevolezza e stare sulla difensiva rende la vita più faticosa, depauperata dalla sua natura più profonda: lo stare in contatto con gli altri coinquilini sulla Terra in modo positivo. Quando ci troviamo a portare a galla la consapevolezza sulla nostra comune e preziosa natura interiore e spirituale, a prescindere da come la si pensa, la vita si arricchisce di una gioia molto più duratura e profonda rispetto a qualunque incentivazione materiale/economica; regalando una maggiore pace interiore e una positiva comprensione verso i nostri simili.
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