(Da un articolo del chirurgo del torace e cardiovascolareAlan Hymes, tratto da “Science of Breath”, e tradotto da Licia Consoli)

“Uno non può conquistare la lezione impartita dalla frequenza della quinta dimensione in uno stato di paura o di stress, perché la frequenza sostiene l’Amore e la luce della creazione. Quindi, se le anime che trasmettono paura e vibrazioni basse desiderano una via per liberarsi dai loro limiti, il primo passo che da farsi è quello di cambiare il modo di respirare.”

( dal libro “WE ARE THE ARCTURIANS”)

Osservando solo la struttura ossea, I muscoli e la pelle senza gli organi interni, il torso può essere visto come un grosso cilindro, leggermente appiattito , da essere più largo che profondo se ne vediamo la sezione. La colonna vertebrale che corre verticalmente in centro alla schiena, parallela all’asse maggiore del “torso-cilindro”, fornisce il sostegno strutturale per l’intero torso, comportandosi da impalcatura intorno alla quale gli altri tessuti si organizzano. Da ognuna delle 12 vertebre toraciche , o dorsali originano 2 costole, una per lato. Le costole e le vertebre sono unite da una serie di piccole articolazioni che permettono piccoli movimenti a cardine, simile al movimento della maniglia di un secchio. Dal momento che le coste gradualmente aumentano in lunghezza nella curvatura dall’alto al basso del torace, la parte più larga del torace è il settore inferiore, a queste coste inferiori, allo sterno e alla colonna vertebrale è attaccato un robusto strato muscolare piatto: il diaframma. Il diaframma, che separa il torace dall’addome, nella sua posizione di riposo non è piatto ma si gonfia verso la cavità della cassa toracica come un paracadute o un cupola. Per questo motivo 20161208_164128[1]i suoi movimenti non sono visibili sulla superficie del corpo e si deduce l’attività basandosi sugli effetti che i suoi movimenti hanno sugli altri tessuti del corpo. Subito sopra il diaframma  ci sono i due polmoni e in mezzo a loro è posizionato il cuore. I polmoni non toccano direttamente il diaframma, dato che sono interamente avviluppati da un doppio strato , molto sottile, da un tessuto chiamato pleura. I due strati sono in diretto contatto fra loro leggermente umidificati da una piccola quantità di fluido pleurico, che funziona da lubrificante. Lo strato più interno della pleura avvolge interamente l’esterno di ogni polmone mentre lo strato esterno ricopre la superficie interna del torace e il lato toracico del diaframma. In questo modo  qualunque movimento del torace o del diaframma viene trasmesso ai polmoni e viceversa. Se, per esempio, il diaframma si muove verso il basso o le coste si espandono verso l’esterno, i polmoni seguiranno, e nel movimento si espanderanno. Questi sono in effetti i due meccanismi principali con cui l’aria entra nei polmoni. L’afflusso d’aria nei polmoni, quando la struttura che li circonda si espande, tirandoseli dietro. Ne risulta che “succhia” l’aria dalle vie aeree superiori, attraverso la trachea, l’albero bronchiale fino agli alveoli, dando luogo all’inspirazione.  La respirazione diaframmatica è la più efficiente. Siccome uno degli obiettivi della respirazione è di esporre il sangue nei capillari all’aria, la respirazione diaframmatica in posizione eretta è particolarmente efficace. I neonati  e i  bambini piccoli utilizzano esclusivamente il diaframma per respirare. La respirazione toracica diventa possibile solo molto tempo dopo la nascita. La respirazione toracica riempie di aria la parte media e alta dei polmoni  ma non è così efficace come la parte bassa, che contiene la quantità più elevata di sangue per via della gravità stando in posizione eretta. Inoltre per ossigenare una maggiore quantità di sangue è necessario respirare con maggiore frequenza  aumentando il lavoro anche del cuore. Quindi il lavoro del sistema cardiovascolare è direttamente proporzionale a quanto uno efficacemente respira. Infine la respirazione clavicolare è significativa quando serve la massima quantità d’aria, per esempio durane una gara sportiva, sotto sforzo.