Spiritualità – Sul precedente articolo
Con il precedente articolo la mia intenzione è stata mostrare come si possano vivere esperienze al di fuori della dimensione spazio tempo quotidiano, scoprendo un orizzonte molto più ampio rispetto al percepito dalla mente. La materia di cui siamo fatti non è solo fisica o emozionale ma fa parte di un tutto; può capitare di spingersi, intenzionalmente o casualmente, verso questo “campo” a cui apparteniamo e di cui sappiamo ben poco. In particolare noi occidentali, ci stiamo addentrando da alcuni decenni grazie alle scoperte della fisica quantistica.
Il “campo”, dimostrato scientificamente, dovrebbe far pensare al senso che riveste il nostro passaggio sulla terra, visto che poi, scaduto il contratto di affitto, ce ne andiamo nudi, allo stesso modo in cui siamo atterrati qui, nudi, senza portare con noi niente, neanche il corpo, solo il nostro essere. Essere nel senso più profondo, intangibile ma esistente, che contiene quello che si è appreso nello stare in questa realtà fisica in termini di evoluzione interiore. Vacuità non vuoto. Ognuno ha un suo percorso e un suo senso, legato a un cammino che dura da tempi antichi. So che forse molti non condividono questa visione, ma qui mi attengo a ciò che ho vissuto e imparato nella mia vita, compresi gli studi svolti fino ad ora. Ci sono avvenimenti che è difficile spiegare, ma che rivestono una logica perché mostrano aspetti umani preziosi e poco considerati.
È importante discernere fra materia e spirito, fra corpo e animus, cercando di fare cadere le maschere dei ruoli; il sapere non basta, è importante, ma non basta. Il vero salto di coscienza avviene con il fare esperienza, la realtà fisica in cui viviamo prevede azioni che cambiano il nostro essere, che trasformano. Azioni con un senso interiore, spirituale e che arricchiscono l’evoluzione individuale verso una comprensione del sé, facilitando compassione verso gli altri esseri umani, enfatizzando un’evoluzione di cui l’umanità, secondo me, ha un urgente bisogno. La scelta del percorso nasce da un richiamo che si sviluppa passo dopo passo. Meno ci si mette in mezzo con pensieri, schemi ripetitivi e aspettative, seguendo le indicazioni che la vita mostra, il cammino prende forma e assume sempre più senso per chi lo percorre, svelando porzioni del sé altrimenti difficili da scoprire. Più consapevolezza del sé, meno attaccamento e ignoranza sul chi siamo veramente possono condurre gli esseri umani a una condivisione di esistenza più in pace e più amorevole, generando un maggiore equilibrio fra gli umani. Una nuova realtà, libera da arricchimenti spropositati e privi di senso, corretta da una nuova visione, porterebbe molti esseri umani a gioia e pace condivise nel vivere su questo stupendo pianeta Terra.
Per completare, vi invito nuovamente, a leggere gli articoli sulla fisica quantistica che ho scritto precedentemente.
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