Il primo ringraziamento, per l’essere vivi, va all’amorevolezza delle nostre madri, che con grande compassione, nel senso pieno di questa parola, ci hanno protetti, nutriti, curati permettendoci di crescere, mentre eravamo molto vulnerabili. Passaggi che richiedono dedizione e attenzione.
Motivazione Bodhicitta. La compassione ha un significato nobile, partecipazione alla vulnerabilità, difficoltà o sofferenza dell’altro e non dall’alto verso il basso come può essere la pena.
L’egoismo intelligente è li partecipare alla difficoltà di un’altra persona, creando gioia, dando giusta misura alle difficoltà personali o superandole. L’amore incondizionato, come quello di una madre, tonifica con gioia vitale. Quando si comprende il significato e la portata della vicinanza a un altro essere vivente viene superato un ostacolo strutturale all’infelicità umana, la paura. Quando i bimbi iniziano la scuola trasformano la loro spontaneità, perché imperniata sulla competizione. A Milano per accedere ai licei migliori è necessario avere una votazione ottima in seconda media!
Poi si parla di pace. La pace è da insegnare! Libera dalla rivalità. Accettando le proprie imperfezioni, c’è a disposizione di ognuno un ampio campo di miglioramento percorribile. Abbiamo una visione così ristretta del nostro sistema!
Motivazione Bodhicitta. Quante possibilità ci diamo per sondarla e quante ne diamo in difesa dell’ego. Visioni opposte. L’egoismo intelligente è il mezzo più appagante, per la pace e serenità che dona, spingendo a ripetere l‘esperienza, aprendo porte che migliorano l’esistenza.
Motivazione Bodhicitta. Siamo nati tutti belli, luminosi, vera natura interiore. Non ci è stato insegnato ad avere fiducia nel nostro sé autentico, ad aprirlo, ad alleggerirlo dalla pesane zavorra del “non sono abbastanza”, coperte, veli lo nascondono. Portarlo alla luce significa allontanare l’intellettualismo e vivere la morbidezza che sgorga dalla nostra vera natura. Ci si alleggerisce da coperte e veli per entrare in connessione con gli esseri viventi, piegando la realtà materiale. Morbidezza da praticare con i parenti con cui non si va molto d’accordo, con i vicini, non è accondiscendenza ma gentilezza, che nasce da una gioia che alberga nel cuore grazie alla compassione, nostra natura più profonda. Non si percepisce per via delle coperte e veli, che possono essere rimossi, portando alla luce potenzialità non manifestate. La consapevolezza interiore conduce verso casa, quella vera, il ricordarla impedisce il perdersi in personali pensieri ricorrenti o questioni quotidiane ricche di pesantezza. Tutti gli esseri non vogliono soffrire ed essere felici, la persona che si comporta in modo non condiviso, anche lei cerca la felicità. Ogni umano in fondo al proprio cuore ha compassione e amorevolezza. Se queste scintille venissero alla luce da parte di ognuno il mondo sarebbe un posto diverso. L’attuale realtà ci sta dicendo a chiare lettere di ambiare e manifestare le personali scintille. Pratica, intenzione e fiducia, irradiando la compassione dal cuore quando siamo dal benzinaio, al supermercato, dal macellaio o in ferramenta ecc. aperti anche al riceve. Liberi da orpelli materiali e da ruoli, aspetti squisitamente legati all’ego che sterilizza la sensibilità dell’animo; processo che impoverisce la vita di senso. Se ingiuriamo o feriamo o altro di negativo, neghiamo il valore dell’esistenza, ci si sente soli, rabbiosi e spaventati dalla vita. Ci si posiziona sulla difensiva, io e gli altri. L’ego, ambito puramente mentale, si mette al primo posto, ci imprigiona in uno stretto spazio, pieno di giudizio verso sé stessi e gli altri, allontanando dalla vita per orgoglio, paura e mancanza di conoscenza, magari convinti che sia vita, restandoci anche per un’intera esistenza, senza soluzione, vera disperazione.
Motivazione Bodhicitta. Usare la compassione dona leggerezza grazie al mostrare il proprio vero sé accogliendo quello degli altri.
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