A un uomo del villaggio di Neguà, sulle coste della Colombia, accadde di salire fino in cielo.

Al suo ritorno disse che di lassù era stato a guardare la vita degli uomini.

Disse che siamo un mare di fuocherelli – il mondo è fatto così – rivelò. Un mucchio di gente, un mare di fuocherelli. Ogni persona brilla di luce propria, in mezzo a tutte le altre. Non esistono due fuochi uguali.

Ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi di tutti i colori. C’è gente di fuoco sereno, che non si cura del vento, e gente di fuoco pazzo che riempie l’aria di faville. Ceri fuochi, fuochi sciocchi, non fanno lume né luccicano.

Ma altri ardono la vita con tanta passione che non si può guardarli senza strizzare gli occhi, e chi si avvicina va in fiamme.

Autore sconosciuto

La televisione

La prima considerazione che desidero fare è che le trasmissioni televisive, che hanno mostrato camminate sul Fuoco, non hanno rappresentato affatto il significato e la profonda ricchezza dell’esperienza di questo tipo di camminata. L’esperienza del camminare sul Fuoco è qualcosa di intimo, personale e da proteggere, non da esibire in una trasmissione televisiva. Non è un atto di forza, ma un profondo contatto con la propria reale natura.

L’elemento fuoco

In questa esperienza non è mai obbligatorio camminare, è una scelta che la persona fa quando si trova davanti al tappeto di carboni ardenti, dopo la preparazione, che porta l’energia individuale allo stesso livello di quella del Fuoco.

Il Fuoco è l’unico elemento che è sempre rivolto verso il Cielo, verso l’alto, simbolicamente rappresenta la ricerca dell’uomo dedicata alla propria parte più intangibile, metafisica e spirituale.

Nelle culture di tutto il mondo si è sempre usato (seguirà un post sulla presenza dell’elemento Fuoco nella storia), anche quando le varie civiltà non erano in comunicazione fra loro, e ha sempre rappresentato la ricerca di un contatto con la parte più elevata della nostra natura.

Dalle isole del Pacifico all’Europa, dall’Australia all’Africa, dall’America all’India, dall’isola di Bali alla Siberia, dal Tibet all’Indonesia, e potrei continuare, ci si è sempre rapportati con questo elemento. In realtà e culture diverse questo elemento è stato visto come sacro per l’uomo.

Per l’attuale cultura occidentale, e molto razionale, accettare questo contatto con sé attraverso questo “mezzo” è particolarmente impegnativo, ma anche molto attraente, perché, nonostante la resistenza della mente, c’è qualcosa di ancestrale e atavico che vibra nel proprio essere quando si sta davanti al Fuoco, e che porta ad esserne attratti e avvicinarlo.

Il senso della camminata sui carboni ardenti si può così riassumere:

Paura

Davanti al tappeto di carboni ardenti si prova paura, ma quando la si supera e si va oltre, il cambiamento è avvenuto, perché si è fatta l’esperienza della forza del nostro sistema; la fisica dice che la carne sul Fuoco brucia, e invece in questa ritualità ciò non accade, perché siamo esseri non solo “di materia”. La fisica quantistica lo sta dimostrando.

Trasformazione

Il principio della vita è che ci trasformiamo in continuazione, si muore e si rinasce sempre, così funzionano le cellule di cui è fatto il nostro corpo. Così la nostra fiamma vitale produce questa trasformazione continua, direttamente proporzionale alla potenza della fiamma individuale, e che è diversa per ognuno di noi

Coraggio

Esponendo al Fuoco la nostra paura del camminarci sopra, e superandola, viene trasformata in coraggio. Una materia opaca, disintegrandosi e fondendosi diventa forza e coraggio. Come i pezzi di legno separati che quando vengono uniti, grazie al Fuoco, si trasformano in luce e calore.

Intensità

Il Fuoco che alberga nel nostro cuore ha il potere di mantenere in movimento ed efficiente il nostro sistema, costituito per circa il 70% di acqua; il movimento è direttamente proporzionale all’intensità del nostro Fuoco nel vivere la vita.

Vapore

Il Fuoco che trasforma l’acqua in vapore rappresenta simbolicamente lo spirito che agisce sulla materia trasformandola ed espandendola verso l’alto.

Luce

L’atto di potere, quindi nell’azione, è trasformare tutti gli elementi logori, invecchiati, impuri, grazie alla nostra energia, e farli diventare la nostra luce.

Mistero

Il mistero del Fuoco è il mistero che circonda la nostra vita, è la scintilla di vita nascosta nel cuore, che spesso abbiamo qualche difficoltà a ri-conoscere.

Il ferro grigio spento e freddo messo a contatto con il Fuoco, senza essere distrutto diventa ardente, luminoso, raggiante e trasformandosi acquisisce proprietà nuove. Il Fuoco trasforma il ferro e dà al fabbro la possibilità di dargli nuove forme.

Nello stesso modo il Fuoco può immergere l’uomo in uno stato spirituale, e grazie a ciò, sbarazzarsi delle forme più disarmoniche e grossolane, per riceverne altre luminose e raggianti. E i pensieri, elaborando l’esperienza, creano nuove percezioni del sé e nuove possibilità, sperimentazioni e creatività.

……..Hanno rastrellato le braci e uno a uno, a piedi scalzi, siamo passati sopra. Io ho provato e non mi ha fatto per niente male. Per me stata una grande esperienza.

Una bambina di sei anni

che ha partecipato ad una camminata


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